La chiesa, dedicata al Santo Patrono, è a tre navate divise da sei colonne con capitelli dorici. Sulle prime due colonne della navata centrale sono ubicate due acquasantiere datate 1859 realizzate con marmo locale. Nel transetto a destra c’è una tela ad olio del XVIII sec. raffigurante Sant’Alfonso. Si notano sulle pareti laterali dell’abside le tele dipinte ad olio Sant’Egidio nella gloria di Emilio Larocca di Trecchina e il polittico Vita di Sant’Egidio realizzato dal Latronichese Egidio Viola.
Nel transetto a sinistra si può ammirare l’affresco del XVIII secolo Incontro di Sant’Egidio col re Wamba, dal quale, dal 1709, trasuda, in uno dei venerdì della Quaresima, il miracolo della Santa Manna.
La parete si riempie di un liquido inodore e incolore, di tantissime goccioline definite “Manna”.
In una nicchia, invece, è ubicata la statua del Santo risalente al 1570.
La Chiesa di Sant’Egidio fu proclamata Basilica Minore da Pontefice Paolo VI, nel 1971.
La costruzione, così come si presenta oggi, è il risultato dei diversi interventi di ricostruzione che dovette subire a causa degli eventi sismici che in diversi anni hanno colpito il territorio. La ricostruzione, a seguito dei terremoti del 1837 e del 1857, venne ultimata nel 1859.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm