Per l’occasione verrà riaperto al pubblico il Monastero francescano di Santa Maria dell’Aspro
Il Monastero, monumento sottoposto a tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, è entrato nel circuito delle bellezze promosse dal FAI per l’edizione 2021. Luogo suggestivo dalla forte spiritualità, nelle Giornate d’Autunno del prossimo week end, i visitatori appassionati di beni storici e culturali potranno immergersi nell’area verde che lo ospita.
Il Monastero di Santa Maria dell’Aspro o Convento di Santa Maria di Loreto è uno dei luoghi di culto del francescanesimo più interessanti della Basilicata, edificio sacro che ospitò l’esponente di spicco del movimento degli Spirituali, poi fondatore dell’Ordine dei Fraticelli, Angelo Clareno. Alla morte di San Francesco, un gruppo di frati minori volle seguire la sua Regola in maniera austera ed intransigente, aspirando ad una vita ascetica e in totale povertà. La Chiesa del tempo li considerò, però, eretici e contrari ai precetti religiosi tradizionali. Furono, infatti, sottoposti a dure persecuzioni da parte del Tribunale dell’Inquisizione. Lo stesso Angelo Clareno, ormai anziano, rifugiatosi presso l’abate di Subiaco, fu ricercato dagli inquisitori, per essere sottoposto a giudizio. Fu protetto dall’abate ed aiutato a fuggire. Per salvarsi dalle persecuzioni, trovò ai piedi del Volturino un luogo solitario e nascosto, un eremo, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita in preghiera ed ascesi.
Fonti documentarie raccontano che al tempo di Clareno, nella Valle dell’Agri la popolazione era affetta da diverse malattie alle braccia, agli occhi, alla bocca, e che in molti casi drammatici (fistole, piaghe, ingrossamento dei linfonodi) l’intervento del frate fu miracoloso. Uno dei casi più eclatanti fu quello del muratore di Viggiano, il quale chiese a Clareno l’imposizione delle mani per essere guarito. E il suo tocco fu guaritore.
Angelo Clareno fu uomo di grande cultura, scomunicato da Papa Giovanni XXII nel 1317, morì nel 1337. La sua storia rimane ancora oggi molto studiata per la sua figura controversa ed i prodigi che compì durante la sua vita.
È nell’ultimo luogo di approdo del frate francescano, tra paesaggi di una natura selvaggia, che venne edificato il Monastero di Santa Maria dell’Aspro, dedicato dal frate a Santa Maria di Loreto. Il monastero fu nel tempo fortemente danneggiato dall’incuria e dai terremoti verificatisi nell’area, in particolare quello del 1857, che causò la fine dell’attività del monastero. Gli interventi di recupero e di restauro implementati dal Comune di Marsicovetere, negli ultimi decenni, hanno reso possibile il recupero della Chiesa e delle mura dell’impianto originario.
“Stiamo lavorando per recuperare il patrimonio culturale e storico del nostro comune, perché non rimanga nell’oblio e abbandonato all’incuria del tempo”, ha dichiarato il sindaco di Marsicovetere Marco Zipparri.
Avviare un percorso di valorizzazione e promozione delle risorse di un luogo non significa calare un progetto dall’alto, ma coinvolgere la comunità locale, affinché si riappropri delle sue radici e del forte attaccamento al proprio luogo di appartenenza. Queste giornate – ha concluso il Sindaco – diventano così un’ottima occasione anche per i marsicoveteresi, di conoscere meglio il proprio patrimonio culturale”.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm