In base ai ritrovamenti avvenuti negli schiavi archeologici effettuati nel territorio, un nucleo abitativo esisteva già nel VII secolo a.C.. Altri ritrovamenti testimoniano poi la presenza dei Romani. Secondo Filippo Cluverio, considerato il padre della geografia storica, il paese è citato nelle opere di due scrittori latini: in Virgilio come “Rufras” e Silio Italico come “Rufrae”. Fu una potente roccaforte longobarda della contea di Conza e, dopo la dominazione Sveva, appartenne alla famiglia Armaterra. Il centro fu distrutto durante la repressione ghibellina del 1268 e ricostruito nel XIV sec. dai Del Balzo. Successivamente fu governato da varie famiglie.
Nel 1861 Ruvo subì il tragico assalto di Crocco e della sua banda, con crudeli eccidi e massacri soprattutto tra nobili e borghesi e tra quelli che essi ritenevano i loro nemici da distruggere.
Il paese si chiamò “Ruvo” fino al Regio Decreto del 22 gennaio 1863 n° 1140; poi ha tratto la specificazione di “del Monte” dall’essere posto su di uno sperone della montagna che lo sovrasta, per distinguerlo da Ruvo di Puglia.
Di grande interesse architettonico è il Castello, risalente al XVI sec.. L'edificio è affiancato da una torre di epoca angioina che conserva ancora le originali merlature. Presso il Castello è situata la "Fontana Vecchia", la più antica del paese con due abbeveratoi. Interessante è la chiesa Maggiore che conserva una pittura su tela detta del "Purgatorio" del XVII sec..
I santi patroni sono San Rocco e San Donato martire.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm