Sarconi è un piccolo borgo abitato da circa 1400 abitanti situato all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese pertanto il territorio offre un importante patrimonio paesaggistico. All’interno del parco è possibile praticare cicloturismo e trekking. Nei pressi del lago del Pertusillo è presente un’oasi frequentata dagli amanti del birdwatching. Il nome di Sarconi è legato alla produzione del fagiolo di Sarconi IGP che ad Agosto di ogni anno viene festeggiato con una sagra che attira numerosi turisti. Declinato in diciassette varietà il Fagiolo Igp di Sarconi è ottimo da gustare con la pasta tipicamente cavatelli e in altre ricette classiche anche se ormai viene adoperato anche per la produzione di confetture o addirittura gelati. Il 13 giugno viene festeggiato Sant’Antonio.
85050 Piazza Municipio, 85050 Sarconi, PZ
Rapone è un piccolo paese che sorge a nord della Basilicata nell’area del Vulture Melfese. Vanta antichissime origini come testimoniano i ritrovamenti archeologici risalenti al VI secolo a.C. con il tipico sistema feudale Rapone è appartenuto a vari signori fino alla fine dell’epoca feudale. Il centro storico presenta un impianto medievale impreziosito nel tempo da palazzi del 700 di cui ancora oggi è possibile ammirarne i portali. Il paese possiede un cospicuo patrimonio sacro e diversi sono i luoghi di culto visitabili tra questi la chiesa madre di San Nicola Vescovo d’impianto cinquecentesco composta da chiesa campanile e uffici parrocchiali. Interessante è anche la chiesa di Santa Maria ad Nives del 1758 a navata unica e con l’altare maggiore in pietra decorata. Nel presbiterio in una nicchia di stile barocco è custodita la novecentesca statua della Madonna che dà il nome al tempio. Poco fuori dal centro abitato è possibile visitare la chiesa più antica del paese la chiesa di Santa Maria dei Santi sorta come cenobio nel 1131. Tra le eccellenze agroalimentari del paese ci sono la soppressata e il caciocavallo infatti ogni anno ad agosto si svolge la sagra incentrata proprio sulla celebrazione di questi due prodotti. Caratteristica e particolare è la festa patronale a giugno in onore di San Vito che prevede anche il Volo dell’Angelo una tradizione diffusa anche in altri comuni della Basilicata. Un bambino viene vestito da angelo con la spada e con in mano un cestino pieno di rose e recita al Santo una poesia gettando petali di rosa in suo omaggio. Il paese per l’occasione è ricoperto composizioni floreali che riproducono le immagini del santo.
85050 Via Roma, 2, 85050 Sasso di Castalda, PZ
Dal 1988 è la capitale dei murales. Nel centro della cittadina che conta circa 2.300 abitanti sono presenti centinaia di dipinti murali in aumento ogni anno. I murales che colorano le facciate di tante case di Satriano di Lucania fanno parte dal 6 maggio 2021 del Museo a cielo aperto dei dipinti murali di Satriano di Lucania istituto dalla giunta comunale come luogo di cultura pubblica permanente . Lo scopo della decisione è di preservare e valorizzare un patrimonio accumulato a partire dagli anni 80 per iniziativa di un gruppo di artisti locali e dell amministrazione comunale . che è diventato un simbolo del paese . Il centro abitato nato in epoca medievale con il nome di Pietrafixa poi mutato in Pietrafesa sorge nei pressi dell’antica Satrianum città che venne distrutta e di cui è giunta a noi soltanto una torre tutt’ora visitabile. Nel 1887 il comune di Pietrafesa decise per rinsaldare i legami storici con Satrianum di adottare il suo stesso nome italianizzato in Satriano. Fu aggiunto inoltre di Lucania per distinguerla dai comuni omonimi e rafforzarne il significato geografico poich appartenente alla storica regione della Lucania. Il 16 Agosto si festeggia San Rocco.
85050 Via de Gregorio, Satriano di Lucania, PZ
È un piccolo centro di circa 1000 abitanti. Il nome fino al 1879 è stato Salvia forse per l’abbondanza con cui la pianta aromatica cresce nella zona. Tutt’ora gli abitanti sono detti Salviani . Il nome venne poi cambiato per onorare la famiglia Savoia come gesto riparatore del fatto che un cuoco del posto attentò alla vita di Re Umberto I senza riuscirci. Reperti archeologici testimoniano la presenza romana tra i monti dove oggi sorge Savoia. Nomi di luoghi e leggende fanno supporre che la battaglia citata negli annali al cap. 12 del libro 25 di Tito Livio avvenuta nel 212 a.C. fra i Cartaginesi e i Romani sia accaduta proprio dalle parti di Savoia in zona Campitelli dove esiste ancora quella che lo storico Lacava ritiene sia la fontana di Annibale . Non esistono però documenti che avvalorano tale ipotesi. Inoltre il nome Perolla nome di una frazione di Savoia sembra che derivi dal nome del figlio del condottiero romano Pacuvio Calavio Captano Perolla che perse la vita nel tentativo di uccidere Annibale. Si racconta infatti che il giovane di notte penetrato all interno del campo dei Cartaginesi fu sorpreso ed ucciso dalle sentinelle. Il 16 Agosto si festeggia San Rocco.
85050 Piazza Plebiscito, 16, 85050 Savoia di Lucania, PZ
Scanzano Jonico è un comune pianeggiante sito sul litorale jonico. Lo status di comune autonomo lo ottiene solo nel 1974 quando cessa di essere frazione di Montalbano Jonico. Gli scavi archeologici condotti in questa zona hanno riportato alla luce reperti databili al periodo miceneo quest’area archeologica detta Termitito fondata intorno al XIII secolo a.C. dall’eroe Epeo il falegname e costruttore del cavallo di Troia che qui approdò con la sua tribù dopo la rottura con i tebani rappresenta il primo insediamento effettuato dai colonizzatori ellenici nell’Italia meridionale. Il sito è un terrazzo la cui superficie misura circa un ettaro in posizione dominante sul fiume Cavone. Il pianoro di Termitito è da identificarsi con l’antica Lagaria. Di epoca medievale è il Palazzo Baronale noto come Palazzaccio con annessa una cappella. Al periodo aragonese invece risale la torre di avvistamento detta Torre del Faro. Scanzano Jonico è un luogo ideale per rilassanti vacanze al mare le sue spiagge di sabbia dorata sono ampie e ben attrezzate il mare è cristallino tanto da aggiudicarsi notevoli riconoscimenti ambientali a livello nazionale. Ogni anno a cavallo tra la fine di aprile e l inizio di maggio si celebra la festa patronale dedicata alla Madonna Annunziata.
75020 Piazza della Rinascenza, 11, 75020 Scanzano Jonico, MT
Un’antica leggenda vuole che Senise sia stata fondata da un cavaliere errante proveniente da Siena al tempo delle crociate. Ma le testimonianze risalenti alle epoche Romana e Longobarda smentiscono questa ipotesi. La fondazione dell’attuale centro risale però all’epoca normanna quando venne costruito un castello attorno al quale si costituì il nucleo abitato. E’ famosa per il peperone di Senise una delle varietà più pregiate in Italia. Noto in dialetto locale come afaran si fregia del marchio IGP dal 1996. Con i peperoni di Senise si realizzano numerosi piatti della tradizione contadina. Solitamente vengono essiccati e diventano cruschi cioè croccanti. Passati in olio bollente e salati accompagnano pasta formaggi e verdure. Vengono anche consumati freschi e cotti al forno ripieni con acciughe e mollica afaran chin . Altro uso frequente è quello di ridurli in polvere afaran p sat creando così una spezia per aromatizzare primi secondi e prodotti da forno. Ad Agosto ogni anno si tiene una sagra dedicata al peperone che attira numerosi turisti. Il 16 Agosto i circa 7000 abitanti festeggiano il Patrono San Rocco.
85038 Zona Artigianale P.i.p, 85038 Senise PZ
Spinoso trae le sue origini dalla distruzione della vicina Grumentum per mano dei Saraceni tra il IX e il X secolo. I profughi grumentini che riuscirono a fuggire trovarono riparo alle pendici del Monte Raparo dove oggi sorge il borgo. Inizialmente vi costruirono un pagus villaggio di capanne . Dopo averne apprezzato la tranquillità e la salubrità dell aria si insediarono in pianta stabile dando origine al borgo di Spinoso insieme ad alcuni pastori e contadini che avevano trovato già sul posto originari dell antichissimo borgo rurale di Carro Nuovo. Una leggenda narra che il vecchio borgo di Spinoso situato in località Carro Nuovo fosse pericoloso per la presenza cospicua di enormi serpenti in grado addirittura di mangiare i bambini. Spinoso conserva un antica tradizione artigianale vantando ancora la presenza di ebanisti e di scalpellini che lavorano la pietra secondo l antica tradizione. Le attività artigianali legate alla cultura contadina e pastorale in particolare stanno rifiorendo. Tra queste spicca la produzione di sedie impagliate. Il 22 luglio si festeggia Santa Maria Maddalena.
85039 Via Biagio Petrocelli, 1, 85039 Spinoso, PZ
Stigliano è il comune più alto della provincia materana sorge quasi a 1000 metri s.l.m. Le sue origini sono molto antiche venne fondata dai lucani subì l’influenza prima dei greci e successivamente dei romani. A seguito delle invasioni barbariche venne invasa dai longobardi. Nel corso dei secoli sono stati molteplici i popoli che sono passati per questa terra e molte le famiglie nobiliari che qui hanno lasciato un segno. Testimonianza di questo glorioso passato sono i numerosi palazzi gentilizi che si incontrano nel centro storico di Stigliano. Dal punto di vista artistico merita attenzione la chiesa dell Assunta in stile barocco al cui interno sono custoditi alcuni dipinti del XVI sec. e la chiesa di Sant Antonio ristrutturata recentemente che conserva una bellissima facciata seicentesca. Patrono del paese è Sant’Antonio da Padova festeggiato il 13 giugno.
75018 Via Zanardelli, 33, 75018 Stigliano, MT
Piccolo centro di circa 600 abitanti situato nel Parco del Pollino si presenta su una collina panoramica a 800 m di altezza circondata da un paesaggio naturale ed incontaminato. Deve probabilmente il suo nome alla moglie di Pitagora. La leggenda vuole infatti che il paese sia stato fondato da appartenenti alla scuola pitagorica. Con il tempo il suo nome ha subito varie trasformazioni: Tugana Tuganae La Tegana Teana. Fra le tradizioni più sentite dalla comunità vi è sicuramente quella del Carnevale Teanese uno dei Carnevali della tradizione lucana. Incentrato sul processo a Carnevale noto anche come Orso di Teana messo in scena con una rappresentazione che si svolge tra i vicoli del paese e culmina nella piazza centrale. I protagonisti sono il povero contadino Carnuvular sua moglie Quaremma e naturalmente l Orso che genera scompiglio per le vie. A causa della sua vita immorale Carnevale viene arrestato e processato con un divertente confronto tra avvocato difensore e accusatore. L’8 e 9 Agosto viene organizzata la festa Patronale in onore di San Biagio.
85032 Via Provinciale, 85032 Teana, PZ
Le origini risalgono al XVI secolo periodo in cui vi fu uno stanziamento di coloni in questa parte favorito dal signore dello Stato di Noia l’attuale Noepoli . Venne denominata Terranovella di Noia. Nel 1595 in un censimento ordinato dal re di Napoli Terranovella annoverava 25 famiglie. Soltanto nel XIX secolo il centro venne denominato Terranova del Pollino. Situato nel territorio del Parco Nazionale del Pollino è base di escursioni per accedere alla Serra Dolcedorme alla Serra delle Ciavole e alla vetta del Pollino. Degni di nota sono diversi luoghi naturali tutti all interno del Parco e tra questi i più rilevanti sono: La Timpa Falconara imponente parete rocciosa che domina il paesaggio della valle la Timpa di Pietrasasso sperone alto oltre 50 metri di roccia ofiolitica il lago Duglia sul versante settentrionale della Serra di Crispo la gola della Garavina profonda fenditura sul cui fondo scorre il Sarmento nella parte a monte dell abitato il lago Fondo situato alle pendici della Serra di Crispo la Catusa fresca e copiosa sorgente nei pressi della quale vi è la grotta dei briganti con i nomi di coloro che vi si rifugiarono incisi sulle pareti leTimpe delle Murge rocce formatesi per estrusione di magma nelle profondità marine sollevate successivamente in quota da profondi movimenti tettonici. Il 2 aprile i circa 1100 abitanti festeggiano il Santo Patrono San Francesco de Paola.
85030 Via Dante, 36, 85030 Terranova di Pollino, PZ
Tito è situato nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese il più giovane dei Parchi nazionali italiani. Esistono già testimonianze risalenti all’epoca romana anche se il centro abitato si consolida quando dopo la distruzione di Satriano nel 1420 una parte della popolazione si spostò a Tito. In quell’occasione portarono via la reliquia del braccio di San Laviero martire. Tito accolse il Santo con tale devozione da elevarlo a patrono e protettore principale della cittadina. In suo onore venne costruita la Chiesa Madre del paese. La tradizione vuole che per richiedere l intercessione del Santo chiunque venga colpito da gravi malattie può legare un nastro rosso al braccio della statua lignea del santo implorandone la grazia. San Laviero viene festeggiato il 4 5 6 7 settembre con la grande festa estiva che è preparata con un solenne triduo di preghiere e il 17 novembre giorno della Festa Patronale in cui si ricorda il suo martirio avvenuto nell antica città romana di Grumentum nel 312 d.C.
85050 Via Municipio, 1, 85050 Tito, PZ
Fra tutti i centri in cui si festeggia San Rocco Tolve è probabilmente quello in cui la spiritualità è più sentita. Ogni anno il 16 agosto e il 16 settembre numerosi pellegrini si recano nel piccolo centro circa 3200 abitanti per partecipare alle funzioni religiose in onore del Santo. In entrambe le date si svolge una solenne processione per le vie del paese. La statua di San Rocco è portata a spalla dai devoti in un solenne corteo che si apre con i Confratelli del Purgatorio in tunica bianca e mantellina rossa. Seguono i pellegrini scalzi con i ceri delle varie compagnie di appartenenza artisticamente disposti su basi di legno e raffiguranti chiese campanili e altre strutture sacre. La folla dei pellegrini di cui alcuni pure scalzi è quella che segue la Statua e accompagna la processione cantando La storij r Sand Rocc canto composto da cento versetti sulle peripezie e sulla gloria del Santo patrono.
85017 Corso Vittorio Emanuele, 10, 85017 Tolve, PZ