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Matera e dintorni

Irsina, Bernalda, Miglionico, Montescaglioso, Craco, Pisticci

Venosa e dintorni:

Melfi, Rionero, San Fele, Lagopesole, Avigliano, Barile, Forenza, Rapolla

Costa Ionica e dintorni:

Metaponto, Policoro, Nova Siri, Aliano, Valsinni, Colobraro

Maratea e dintorni:

Rotonda, San Severino Lucano, Terranova di Pollino, Latronico, Castelsaraceno, Lagonegro

Potenza e dintorni:

Acerenza, Cancellara, Brindisi di Montagna, Vaglio di Basilicata, Castelmezzano, Pietrapertosa, Sasso di Castalda

Forenza, una comunità viva grazie all'estro degli artisti locali

Forenza, una comunità viva grazie all'estro degli artisti locali Dalle sentine ai vicoli artistici, passando per le creazioni di Antonello Borrelli: la comunità forenzese vive in simbiosi con l'arte

Tra i borghi del Vulture, Forenza, per storia, arte, cultura e tradizioni è sicuramente uno dei più interessanti e attivi. Una comunità tutta da scoprire. Le sentine, il patrimonio enogastronomico, con vini pregiati e altre prelibatezze, i mosaici, il corteo storico e i Templari. L’arte e la cultura, in ogni forma possibile, sono di casa, ormai a Forenza. Testimonianza inconfondibile della vivacità di Forenza, borgo di appena 1800 anime, che da un colle di 836 metri domina la valle circostante, è la presenza di numerosi cittadini che si dedicano con cura alla coltivazioni di passioni puramente “artistiche". Questo è il caso di Antonello Borrelli, il quale, da diversi anni, dedica parte del suo tempo ad un hobby molto particolare, tirando fuori delle vere e proprie opere d’arte. Pur non essendo un artigiano di professione, Antonello ha deciso, nel suo tempo libero, di assecondare una sua passione: dare “nuova vita” al legno, lavorandolo sapientemente per tirare fuori degli oggetti di uso comune ma di grande pregio. Nello specifico, Antonello lavora il legno di vite, ulivo e utilizza anche i cosiddetti “dormienti”, cioè quei supporti in legno che si trovano sulle spiagge, consumati dal mare e dal tempo. Chiaramente, il legno va lavorato a seconda del materiale in questione, in quanto sono richiesti modi e tempi di lavorazione diversi. Ad esempio, l’ulivo va pulito innanzitutto, mentre i dormienti vengono assemblati. Attraverso un vero e proprio processo di selezione e di lavorazione certosina, escono fuori dei veri e propri capolavori. Come le lampade, molto particolari, come le forme che assumono una volta finita la composizione. Non solo lampade, comunque. Antonello si è cimentato, con ottimi risultati, anche nella realizzazione di altri complementi d’arredo, come vassoi e svuota-tasche. Una passione per il legno e le mutevoli forme che può assumere. Un’altra conferma, l’ennesima, di quanto una comunità così piccola possa essere viva, piena di fantasia e di una “vena artistica” tutta da scoprire.

 1 luglio, 2024

Visit Basilicata

Musei Museo scenografico Santa Maria di Orsoleo

Museo scenografico Santa Maria di Orsoleo

Sant'Arcangelo

A 4 chilometri dal centro abitato di Sant’Arcangelo, sulla collina dell’Orsoleo, il convento di Santa Maria d’Orsoleo, edificato in epoca francescana a partire dal 1474 per diventare un centro di cultura, di educazione e di studio, accoglie oggi un allestimento polimediale, che facendo perno sulla memoria storica, documenti, narri ed evochi le antiche origini di culti praticati in queste terre a partire dai Santi bizantini nei secoli X-XI. Immagini, narrazioni sonore, video istallazioni ed effetti scenografici racconteranno del monastero come porta di accesso alla conoscenza delle comunità monastiche e della vita medioevale. Visite guidate tematiche, aperture speciali, eventi, laboratori e attività dedicate alle famiglie, ai bambini, ai gruppi. Il percorso museale-scenografico offre ai visitatori un’esperienza straordinaria di scoperta e meraviglia, un viaggio spirituale nella Basilicata del passato e del presente. Narrazioni sonore, video istallazioni, effetti scenografici, ologrammi e filmati in 3D narrano ed evocano le origini, la vita quotidiana, la memoria viva del convento francescano e dei culti praticati in queste terre dall’antichità più remota. Il museo è aperto tutti sabato e domenica e durante la settimana su prenotazione dalle 10:00 alle 13:00 (ultimo ingresso: ore 12:00) dalle 16:00 alle 19:00 (ultimo ingresso: ore 18:00) Il servizio di visite guidate è attivo anche fuori dall’orario di apertura, per i gruppi di ameno 10 componenti, prenotando con congruo anticipo.

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Eventi

Eventi Madonna Nera

Madonna Nera

Viggiano

La Madonna Nera è la patrona e Regina della Basilicata. Il simulacro, in stile bizantino, è uno dei più importanti della regione ed è custodito nel santuario che fu eretto nel XIV secolo nel luogo in cui, secondo una leggenda, venne ritrovata l’immagine della Madonna. Il popolo lucano è molto devoto alla Madonna Nera di Viggiano. Ogni anno una processione, particolarmente sentita, si ripete in suo onore la prima domenica di maggio e la prima di settembre.

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Comuni

Irsina

Irsina

Comune di Irsina

Irsina posta sul confine tra Puglia e Basilicata domina la Valle del Bradano. Al suo territorio appartiene il Bosco di Verrutoli un’area boschiva sede di una riserva naturale di un gruppo di daini che vivono liberamente nel bosco. Fino al 1895 il paese era chiamato Montepeloso dal greco plusos terra ricca e fertile mentre il nome attuale deriva da una delibera consiliare del 6 febbraio 1895 e deriva da irtium cioè irto ripido scosceso. Numerosi reperti archeologici risalenti ai periodi greco e romano testimoniano che Irsina è uno dei paesi più antichi della Basilicata. Nel corso dei secoli ha subito diverse dominazioni. Nel 988 Irsina subisce l’invasione e la distruzione da parte dei Saraceni la città viene ricostruita dal Principe Giovanni II di Salerno che dota il borgo di mura e torri difensive cosa che non impedisce alla città di subire il dominio dei greci bizantini. Nel 1041 Irsina è teatro della Battaglia di Montepeloso tra Bizantini e Normanni per il controllo del territorio e si conclude con la disfatta del popolo greco. Da questo momento il paese passa nelle mani di vari signori divenendo prima una delle dodici baronie normanne della contea poi ducato di Puglia e dal 1123 sede vescovile. Gli Svevi controllano Montepeloso fino alla battaglia di Benevento del 1266 che porta all’ascesa degli Angioini in tutta l’Italia meridionale. Una delle caratteristiche del centro storico sono le case grotte che richiamano i Sassi di Matera. La più famosa tra queste grotte anche visitabile è la casa grotta Barbaro scavata direttamente dentro due spelonche rocciose che si sviluppa addirittura su due livelli. Alcune di queste case grotte formano dei veri e propri cubicoli sotterranei che a volte prendono la forma di vere e proprie gallerie. Ma nel centro storico di Irsina si ergono pure i palazzi nobiliari risalenti al 500 e al 700 caratterizzati da bugne stemmi ed epigrafi. Grande importanza hanno anche le chiese prime fra tutte la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta risalente al XIII secolo che conserva al suo interno la statua del 500 di Sant’Eufemia attribuita ad Andrea Mantegna. Sant’Eufemia è la patrona della città festeggiata dal 14 al 17 settembre.

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Comuni

Lagonegro

Lagonegro

Comune di Lagonegro

Lagonegro sorge nella Valle del Noce ai piedi del Monte Sirino ai confini con la provincia di Salerno e la Calabria. Posizionato in una zona ricca di sorgenti e laghetti Lagonegro ha origini lontanissime e il suo nucleo più antico risale al Medioevo nella zona del Castello. Nella chiesa di San Nicola si stanziarono dei monaci basiliani di origine bizantina tra il IX X sec. e una leggenda vuole che in questa chiesa sia stata sepolta Monna Lisa del Giocondo immortalata da Leonardo Da Vinci nel celebre ritratto conservato al Louvre di Parigi. Successivamente fu fortificata dai Longobardi di Salerno e dopo la conquista normanna fu assegnata alla contea di Lauria. L’aspetto religioso è molto sentito presso questa comunità infatti sul massiccio del Sirino c’è il Santuario della Madonna delle Nevi. La festività in suo onore si articola in tre momenti separati a giugno ad agosto e a settembre. Nel centro storico dove un tempo sorgevano templi dedicati alle divinità romane oggi sorgono alcune chiese questo processo di costruzione cristiana cominciò tra il IX X sec. Le sagre sono incentrate sui prodotti tipici come le castagne. Lagonegro ha dato i natali al cantante scomparso Mango. L’offerta turistica di Lagonegro non si esaurisce visitando il borgo e conoscendo la sua storia ma continua dando la possibilità ai turisti di optare per un turismo escursionistico favorito dal Monte Sirino meta prescelta anche dagli amanti dello sci alpino e di fondo grazie alla presenza del comprensorio in cui ricadono le stazioni di Lago Laudemio e Conserva di Lauria. Tra gli spettacolari boschi di faggio o sulle rive del lago glaciale Laudemio lago di origine glaciale a oltre 1500 metri di quota ci si può inoltrare soprattutto in primavera e avventurarsi in piacevoli passeggiate e rimanere affascinati dal colore verde smeraldo che il lago assume per la presenza di una particolare specie di alga. A pochi chilometri dal paese si trova il parco zoologico Giada creato da un appassionato di fauna esotica e donato successivamente al comune di Lagonegro.

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